Il testo unico sul benessere animale: Il Piemonte fa da apripista. Verso un futuro di rispetto per tutti gli esseri senzienti

Torino, la nostra città, ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso gli animali di affezione. Chi di noi non ha un cane o un gatto che ama come un vero e proprio membro della famiglia?

In molti casi, i nostri amici a quattro zampe sono più di semplici animali domestici: sono parte integrante della nostra vita, capaci di donare affetto e compagnia in modo incondizionato.

Questa forte connessione tra gli esseri umani e gli animali è stata finalmente riconosciuta dalla Legge Regionale n.16 del 2024 del Piemonte, un testo all’avanguardia che mette il benessere degli animali al centro delle politiche locali.

Questo nuovo testo sul benessere animale per gli animali di affezione mira a garantire migliori condizioni di vita per i nostri compagni domestici, attraverso norme rigorose per la protezione, la salute e la prevenzione del randagismo.

Ma possiamo davvero fermarci qui? È sufficiente difendere solo gli animali domestici?

Il riconoscimento del benessere degli animali da affezione

Con l’adozione della Legge Regionale n.16 del 2024, il Piemonte ha fatto un passo importante per il riconoscimento del valore e dei diritti degli animali d’affezione.

Il testo sancisce, per esempio, che gli animali non devono subire maltrattamenti e devono essere trattati con rispetto, garantendo loro spazi adeguati, cure veterinarie appropriate e attenzione al loro benessere fisico ed emotivo.

Le misure per il controllo del randagismo, la registrazione degli animali e la promozione di campagne di sensibilizzazione sono fondamentali per costruire una società in cui il rapporto tra animali e esseri umani sia equilibrato e armonioso.

Potete approfondire il contenuto di questa importante normativa cliccando qui.

Torino si è sempre dimostrata una città amante degli animali. Passeggiando per i suoi viali alberati o nei suoi parchi, è facile incontrare persone che passeggiano fianco a fianco con i loro amici a quattro zampe.

Qui, più che altrove, cani e gatti, sono più che semplici animali: sono membri delle nostre famiglie, compagni di vita, esseri viventi con cui condividiamo gioie e momenti di quotidianità.

Gli animali da reddito: perché queste differenze?

Purtroppo, c’è un’incredibile differenza di trattamento tra gli animali che vivono nelle nostre case e quelli che invece chiamiamo “animali da reddito”.

Cani e gatti sono tutelati da leggi che ne riconoscono i diritti e il benessere, mentre animali come maiali, mucche e polli sono spesso considerati meri oggetti produttivi, senza alcun rispetto per la loro dignità e sofferenza. Perché questa distinzione?

Gli animali d’allevamento sono esseri senzienti tanto quanto i nostri cani e gatti. Hanno una loro personalità, amano, soffrono e sognano esattamente come qualsiasi altro animale.

Numerosi studi scientifici, come quelli condotti dal Farm Sanctuary e pubblicati dalla FAO, hanno dimostrato che maiali e mucche sono animali intelligenti, capaci di provare emozioni complesse, e che vivono vite ricche di interazioni sociali. Perché allora continuiamo a trattarli come se non contassero?

Secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, adottata dalle Nazioni Unite a New York, gli animali sono esseri senzienti e hanno diritto a un’esistenza libera dal dolore e dallo sfruttamento.

Questa dichiarazione, simbolo di una coscienza globale in espansione, dovrebbe ispirare le nostre politiche locali e nazionali, affinché il rispetto per tutti gli animali diventi una priorità nelle decisioni politiche e legislative.

Potete leggere il testo della dichiarazione alla fine dell’articolo.

Normative inadeguate e la realtà degli allevamenti

Attualmente, la normativa italiana prevede alcune tutele per gli animali da reddito, ma si tratta di regole minime, insufficienti a garantire loro una vita dignitosa.

Il Regolamento CE n. 1/2005, che stabilisce le norme per il trasporto degli animali, e la Direttiva 98/58/CE sul benessere negli allevamenti, sono solo alcuni esempi di normative che, pur esistendo, non vengono applicate con rigore e spesso considerano gli animali come strumenti di produzione piuttosto che come esseri viventi.

Negli allevamenti intensivi, gli animali da reddito vivono in condizioni disumane, spesso ammassati in spazi ridotti, senza la possibilità di muoversi liberamente o esprimere comportamenti naturali.

I maiali, per esempio, passano la maggior parte della loro vita in gabbie strette, privati di ogni stimolo e costretti a vivere in condizioni igieniche precarie.

Le mucche, sfruttate per la produzione di latte, vengono continuamente inseminate per mantenere alta la produzione, e i loro vitelli sono spesso separati da loro pochi giorni dopo la nascita.

La Legge 189/2004, che ha introdotto in Italia il reato di maltrattamento di animali, è sicuramente un passo avanti, ma non è sufficiente. Il problema è che gli animali da reddito vengono ancora trattati come risorse economiche, senza alcuna considerazione per il loro benessere.

Questo è inaccettabile, e le normative devono essere aggiornate per garantire che tutti gli animali, indipendentemente dalla loro funzione, siano trattati con rispetto.

Un Testo Unico per il Benessere Animale: la visione del Partito Animalista di Torino

Il Partito Animalista di Torino guarda al futuro con una proposta visionaria: trasformare il Piemonte e Torino in un modello globale di tutela del benessere animale, attraverso un Testo Unico per il Benessere di Tutti gli Animali.

Non è solo un’idea, ma un obiettivo ambizioso, un salto evolutivo verso una società che rispetti ogni forma di vita. Perché fermarsi agli animali d’affezione?

È tempo di includere tutti gli animali, da quelli che condividono le nostre case a quelli che popolano i campi e le foreste.

Questa proposta, che nasce dai punti del Programma del PAI torinese, poggia sulla consapevolezza che il Piemonte ha già dimostrato di avere, con la promulgazione della Legge Regionale n.16 del 2024, una normativa pionieristica che tutela gli animali domestici.

Ma la sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi, nei macelli e nelle riserve di caccia continua ad essere ignorata. È arrivato il momento di fare uno step ulteriore, adottando una legislazione che metta fine a ogni forma di sfruttamento e maltrattamento.

La visione: Torino e il Piemonte come modelli globali

Immaginate una Torino e un Piemonte dove gli animali non sono più sfruttati, ma rispettati come esseri senzienti. Il Partito Animalista di Torino propone una normativa che includa misure concrete per garantire la dignità e il benessere di tutti gli animali.

Il nuovo testo non si limiterebbe a vietare pratiche come la caccia o l’allevamento intensivo, ma costruirebbe un modello etico e sostenibile per l’intera comunità.

I punti salienti di un nuovo testo pioneristico sul benessere animale

Questo progetto non è un sogno utopistico, ma una visione realizzabile, basata su pilastri fondamentali che affrontano sia le esigenze etiche sia quelle ambientali. Ecco alcune delle principali aree d’azione:

  1. Riconoscimento e rispetto della senzienza di tutti gli animali
    Ogni animale, domestico o selvatico, da reddito o d’affezione, verrebbe riconosciuto come essere senziente, dotato di emozioni e capacità di soffrire. Questo principio stabilisce una base etica che supera ogni distinzione arbitraria.
  2. Divieto di allevamenti intensivi
    Gli allevamenti intensivi, simbolo dello sfruttamento sistematico, verrebbero gradualmente eliminati. Il Piemonte promuoverebbe alternative come un’agricoltura basata su alimenti vegetali. Questo approccio non solo migliorerebbe il benessere animale, ma ridurrebbe anche drasticamente l’impatto ambientale, con ricadute positive sulla salute dei cittadini.
  3. Fine della caccia e protezione della fauna selvatica
    La caccia, in tutte le sue forme, sarebbe vietata. Gli animali selvatici verrebbero tutelati attraverso la creazione di aree protette, programmi di conservazione e la rigenerazione degli habitat naturali.
  4. Benessere negli ambienti domestici
    Gli animali da compagnia, parte integrante delle nostre famiglie, riceverebbero una tutela completa. Questo include assistenza veterinaria garantita, misure contro l’abbandono e pene severe per i maltrattamenti.
  5. Educazione e sensibilizzazione
    La legge prevederebbe l’introduzione di programmi educativi nelle scuole, per insegnare alle nuove generazioni il rispetto per ogni forma di vita. La sensibilizzazione pubblica verrebbe incentivata attraverso campagne mediatiche e collaborazioni con associazioni animaliste.
  6. Tutela ambientale e riduzione delle emissioni
    La proposta non si limita al benessere animale, ma si collega alla necessità di ridurre l’impatto ambientale. Gli allevamenti intensivi, principali produttori di gas serra, verrebbero sostituiti da modelli agricoli sostenibili.
  7. Un reddito di cittadinanza comunale etico
    Per le persone più vulnerabili, il Partito Animalista propone un reddito di cittadinanza comunale che promuova uno stile di vita etico, sostenibile e rispettoso del pianeta. Questo non solo aiuterebbe chi è in difficoltà, ma creerebbe un tessuto sociale più forte e consapevole.

Una Proposta visionaria per l’Italia

Questa proposta non si limita al Piemonte: vuole essere un modello replicabile a livello nazionale. Un cambiamento così profondo non può essere confinato a una regione, ma deve diventare un punto di riferimento per l’intera Italia e oltre.

Torino potrebbe così consolidarsi come la capitale del benessere animale, esportando una legislazione che ispiri altre realtà.

Perché ora?

Il tempo per agire è adesso. Continuare con l’attuale sfruttamento degli animali e delle risorse naturali significa condannare il nostro futuro.

Come sottolinea Raul Camarda, coordinatore del Partito Animalista della Citta Metropolitana di Torino, “Non possiamo discutere di chi comanda a casa, se la casa cade a pezzi“. È necessario abbracciare una visione che ponga la vita, in tutte le sue forme, al centro delle scelte politiche.

Il potere del cambiamento è nelle nostre mani!

Siamo a un bivio. Torino, con la sua lunga tradizione animalista, può essere il punto di partenza per un cambiamento epocale nella legislazione sugli animali. Ma tutto dipende da noi.

Sosteniamo i politici e le forze politiche che hanno il coraggio di mettere il benessere animale al centro del loro programma. Dobbiamo fare in modo che il rispetto per la vita e per la dignità di tutti gli animali, d’affezione e da reddito, sia parte integrante delle politiche future.

#VotoConsapevole #DirittiAnimali

Non possiamo più aspettare. Agiamo ora, per un Piemonte, per un’Italia e per un mondo dove tutti gli animali possano vivere liberi da sofferenze inutili. È nelle nostre mani fare la differenza!

#PRIMIPASSI – Copiamo da chi è partito prima di noi: il Piano danese di riduzione della carne

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